Giocare... che bello!

"Quando mi hanno detto che si sarebbe fatto il Cre -racconta Sara, coordinatrice dell’oratorio di Cene- ero felicissima".

Finalmente è tornata l’estate e questo significa soprattutto una cosa in particolare: Cre. Dopo Summerlife, gli oratori sono tornati a mettersi al servizio dei più piccoli attraverso lo strumento prezioso del Cre. Non tutti l’anno scorso avevano preso parte all’avventura dell’estate ragazzi, ma quest’anno la voglia di tornare era davvero tanta e ha potuto trovare libero sfogo negli adolescenti e nei giovani che hanno detto “Sì, ci sto!”. All’oratorio di Cene, il Cre si conclude proprio oggi. Avere come prima tappa un oratorio al suo ultimo giorno di Cre potrà sembrare strano, ma gli animatori e i coordinatori hanno qualcosa di veramente bello da raccontare: la loro voglia di ritornare.

 

Non è stato semplice organizzarsi tra regole, formazione e precauzioni di ogni tipo, eppure il Cre all’oratorio di Cene è partito lo scorso 14 giugno, puntualissimo e immancabile. “Quando mi hanno detto che si sarebbe fatto il Cre -racconta Sara, coordinatrice dell’oratorio di Cene- ero felicissima. Ero anche un po’ preoccupata per ciò che avrebbe potuto essere, ma avevo tantissima voglia di tornare”. E non era l’unica a voler tornare. A lei si sono aggiunti tanti animatori che hanno scelto di spendere il proprio tempo per i più piccoli. Come Lorenzo, animatore di 16 anni, che si è lasciato scappare un sorriso quando ha ricevuto la notizia: “Il Cre mi è mancato molto perché si crea sempre un bellissimo gruppo. Tra animatori e bambini ci sono sempre dei legami significativi”.

 

La voglia di tornare era davvero tanta e ha potuto realizzarsi attraverso un semplice gesto: accogliere nuovamente bambini e ragazzi in oratorio. Inutile dire che l’atmosfera è stata quella di sempre perché, nonostante le regole da rispettare, alla base ci sono degli ingredienti che sono una garanzia e questo vale per tutti i Cre. Al primo posto c’è sicuramente l’energia del gruppo animatori che si incontra con la voglia divertirsi e giocare di tutti i bambini e ragazzi che mettono piede in oratorio. Oltre all’entusiasmo di ritrovarsi dopo un anno un po’ altalenante, bisogna tener conto anche del potenziale del gioco, tema di questo Cre 2021. Giocare è veramente bello perché racchiude dentro di sé un mondo in cui tutti possono essere protagonisti, tutti possono crescere e sperimentarsi conoscendo al meglio se stessi.

 

Il gioco, dunque, è ciò su cui gli oratori sono chiamati a riflettere e costruire. All’oratorio di Cene è un mezzo prezioso sia per conoscersi che per divertirsi. “Quando giochiamo -spiega Lorenzo – è come se si creasse un mix di entusiasmo e competitività che trascina i ragazzi. Sono momenti che regalano un sacco di emozioni”. Giocare è un’azione che aiuta anche a rompere il ghiaccio durante i primi giorni per poi iniziare un’altra bellissima avventura. “Ogni anno il gioco ci aiuta a vivere un’esperienza completamente nuova -racconta Sara-. È così che abbiamo l’opportunità di crescere insieme e creare nuovi legami che posso essere anche duraturi nel tempo. Il gioco è ciò che ci lega da sempre”.

 

Ciò che si fa al Cre, infatti, non rimane isolato. La bellezza del gioco contagia anche i giorni successivi perché le nuove amicizie non si fermano sulla soglia dell’ultimo giorno, ma proseguono facendo eco nella vita di tutti i giorni. Lo spirito dell’esperienza non viene relegato tra quattro mura, ma è tenuto vivo dei bambini, ragazzi, adolescenti e giovani che l’hanno vissuto. Quest’anno più che mai, la socialità è stato un vero e proprio toccasana perché ha permesso a tutti di lavorare su di sé. All’oratorio di Cene, la grande voglia di normalità si è tradotta nella realizzazione di un Cre che ha visto protagonisti gli animatori che auguro a tutti gli oratori di vivere ciò che hanno vissuto loro: vivere un’esperienza che sappia di ritorno alla normalità semplicemente grazie alla bellezza del gioco. Perché è vero, giocare è bello e in queste tre parole si custodisce tutto il senso del Cre.

 

 
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