Il nuovo inizio degli oratori passa anche dal cammino con e per gli adolescenti. Dopo l’estate caratterizzata dal progetto Summerlife, ripartono anche le attività più ordinarie. Saranno proposte rese possibili solo tramite alcune restrizioni, ma accompagnate dall’entusiasmo che segna ogni nuovo inizio. Questa domenica, all’oratorio di Brembate Sotto, c’è stato il primo incontro per gli adolescenti. Il nuovo percorso è iniziato con la partecipazione degli adolescenti alla messa domenicale e gli educatori sono fiduciosi riguardo a questo nuovo inizio. “Sto vivendo questa ripresa con il solito entusiasmo anche se ripartiremo in un modo nuovo, senza la classica settimana dedicata agli adolescenti a cui eravamo abituati -racconta Manuel Arioldi, educatore e giovane dell’oratorio di Brembate-. Oltre alla voglia di ricominciare, c’è anche la consapevolezza di qualche cambiamento rispetto agli anni scorsi. Tutto ciò, però, non ci frena. Ci sono molte attenzioni messe in atto, ma partiamo come sempre carichi a mille”.
Il percorso inizia con qualche accortezza in più per la sicurezza di tutti. Per questo motivo gli educatori sono stati formati per andare incontro alle esigenze sia degli adolescenti che delle normative. “Noi educatori -prosegue Manuel- abbiamo fatto degli incontri formativi per partire il più pronti possibile in una situazione segnata dalle restrizioni. Ci siamo detti che ciò che conta è ripartire, esserci per gli adolescenti”. Il desiderio di non lasciar soli gli adolescenti è stato chiaro sin dallo scorso giugno con la riapertura dei cancelli. Con la proposta estiva Summerlife, portata avanti con la collaborazione dell’amministrazione comunale, l’oratorio di Brembate ha subito creato delle occasioni di incontro. Questi momenti sono stati spazi di svago e responsabilità fondamentali dal punto di vista relazionale come spiega Manuel: “Durante l’estate abbiamo avuto l’opportunità di incontrare gli adolescenti con la proposta ‘Summer Night’. L’attività è stata un buon banco di prova, anche se ora la situazione è diversa e torniamo a metter testa a delle proposte più riflessive. Ogni annata avrà un percorso caratterizzato da argomenti diversi, ma ciò che ci accomunerà tutti sarà la rilettura della situazione che ci troviamo a vivere e sperimentare tutti i giorni. Il vissuto dei mesi precedenti non potrà abbandonare le tematiche dei percorsi”.
Negli ultimi sette mesi, la pandemia ha cambiato repentinamente le abitudini di tutti. La rilettura del vissuto degli adolescenti sarà alla base dei percorsi. “Capire quali siano i bisogni degli adolescenti è complicato. Lo era già prima, ora è davvero una sfida. Ogni ragazzo ha le sue esigenze. Penso che noi educatori scopriremo quali siano i bisogni degli adolescenti solo accompagnando i loro passi”. Sarà, quindi, una scoperta graduale che intercetterà la crescita umana non solo degli adolescenti, ma anche degli educatori. Bisogna procedere “Con il passo giusto” come suggerisce il cammino formativo messo a disposizione dall’UPEE.
Accompagnare gli adolescenti lungo il cammino significherà prendersi cura delle nuove incertezze nate dalla pandemia. Il bisogno è quello di avere dei capi saldi a cui fare riferimento in un mare in tempesta: “Oggi, più di ogni altro periodo della nostra vita finora, si naviga a vista. Questo modo di fare lascia crescere in ciascuno di noi molte incertezze che negli adolescenti si fanno sentire in un modo ancora più deciso e intenso. Per questo motivo la priorità educativa si può riassumere in uno scopo. Bisogna spronare i ragazzi a non abbattersi e a continuare a lavorare per i propri sogni”. In un presente confuso e stravolto dalla pandemia, ciò che non può e non deve essere trascurato è il futuro dei ragazzi. Nonostante la pandemia, la vita prosegue e la sfida di ogni cristiano è cogliere questa situazione come un’occasione di cambiamento. Gli educatori dell’oratorio di Brembate, insieme al loro curato don Daniele Carminati, lavorano e si formano da circa un mese per aiutare gli adolescenti a rileggere questo tempo e a vivere al meglio la loro fede. È un’intenzione precisa che fa capire quali possono essere i prossimi passi: “Nella confusione dei nostri giorni, siamo chiamati a educare gli adolescenti a dare il massimo -conclude Manuel-. È una situazione nuova in cui ci troviamo tutti un po’ smarriti ed è fondamentale stargli accanto. L’importante è continuare a sostenerli nel trovare la loro strada”. Parte un nuovo inizio caratterizzato da discernimento e fede.