Dopo aver mosso i primi passi tra iscrizioni e principali aspetti logistici, ora è tempo – nuovamente – di fermarsi a pensare: prendersi del tempo per rileggere la società odierna e la situazione giovanile in modo da rendere la GMG una vera e propria esperienza significativa agli oltre 850 che si sono già iscritti. A dare questa sottolineatura è stato proprio il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile che, nei giorni di venerdì 24 e sabato 25 febbraio, ha organizzato la “Fiera della GMG”, radunando a Roma tutti gli uffici di pastorale giovanile per due giorni di confronto e riflessione. I destinatari ultimi di questo appuntamento sono stati quelli che saranno i protagonisti della proposta della prossima estate, ovvero i giovani che tutte le diocesi italiane sono chiamate ad accompagnare in vista dell’incontro a Lisbona. Per introdurre i giovani a un appuntamento come questo, è necessario entrare in sintonia con loro: comprendere chi sono, fargli decifrare il contesto dentro il quale oggi vivono come persone credenti e dargli anche un paio di dritte sulla città che li accoglierà nell’arco della prima settimana di agosto.
Pensando ai giovani che camminano verso Lisbona, le domande che abitano la mente sono tante, ma ce n’è una che vince su tutte: “Chi sono veramente i giovani che accompagniamo?”. Il quesito non sorge nel momento della chiusura delle iscrizioni o in modo sporadico: è un interrogativo emerso più a volte nella nostra diocesi, ma tornare ad analizzare la panoramica giovanile sotto un altro sguardo è fondamentale per non affidarsi solamente alla propria prospettiva. “Chiedersi ‘Chi sono i giovani oggi?’ è una domanda dalla risposta molto complessa -ha spiegato la dott.ssa Chiara Giaccardi, professoressa ordinaria di Sociologia dei processi culturali all’Università Cattolica di Milano ed intervenuto in uno dei primi momenti della Fiera -. Occorre pensare e agire all’interno di una grande complessità e analizzare bene la società in cui viviamo. Al giorno d’oggi neanche più lo scarto è frutto del caso perché l’innovazione permanente richiede un principio di obsolescenza secondo cui anche il rifiuto è programmato. Il rischio è quello di replicare gli stessi meccanismi con le persone. Oggi viviamo in una super società dalle maglie strette e il sistema rigido: la nostra vita è dipendente dalla tecnologia, dalla consapevolezza dei danni provocati dall’uomo tramite l’inquinamento e vi è uno stretto rapporto tra soggettività e organizzazione. Contro i rischi della derealizzazione, individualizzazione e datificazione, gli educatori sono chiamati ad allenare il pensiero dei giovani a loro affidati. La risposta alla società odierna è la relazione”.
La stessa relazione che Maria cerca e intesse lungo tutta la sua vita. Lungo il percorso di preparazione e il viaggio che i giovani intraprenderanno, potranno sempre contare sulla guida preziosa di Maria. Con il 2023, si conclude la trilogia degli appuntamenti internazionali della GMG dedicati all’“alzarsi” quale postura efficace per la vita di un giovane. Più che una chiusura, però, si tratta di un invio, un invito all’annuncio com’è ricordato dal versetto scelto “Maria si alzò e andò in fretta” (Luca 1,39). “Nel primo capitolo del Vangelo di Luca – ha ricordato la dott.ssa Lilia Sebastiani, teologa e seconda relatrice della conferenza- vengono messi analizzati diverse reazioni all’annuncio. Zaccaria è incredulo alla notizia della gravidanza di sua moglie Elisabetta e rimarrà muto fino alla nascita del figlio. La stessa Elisabetta si nasconde nel timore per evitare il giudizio della società. Maria, invece, si alza e va in fretta: è il prototipo del discepolo del Regno. Lei, travolta dell’entusiasmo, sente questo bisogno inarrestabile di annunciare questa notizia che le cambierà la vita e cambierà il mondo intero”. È caratterizzata dalla “buona fretta” che anche il pontefice ha augurato ai giovani che si metteranno in viaggio con Lisbona come meta, traguardo e nuovo punto di partenza.
Anche il luogo in cui si svolgerà la GMG non è da sottovalutare. Per una settimana, Lisbona sarà la casa di tantissimi giovani provenienti da tutto il mondo. La città portoghese sarà culla di un incontro tra culture ed esperienze internazionali, ma con una sua identità che spronerà i giovani a rendere la GMG ancora più sfidante, come ha raccontato Suor Francesca Balocco della Congregazione delle Suore Dorotee della Frassinetti. “Lisbona è capitale di uno stato con solo due confini: la Spagna e l’oceano. Incastonata nella penisola iberica, ha avuto la forza e il coraggio di guardare l’oceano scegliendo di esplorarlo e di non fermarsi nel porto sicuro. Aiutiamo i giovani a cogliere questi aspetti di Lisbona perché sia un’occasione per ravvivare in loro la curiosità, riaccendere delle domande smuovendo nuove considerazioni che possano mettere in crisi e, allo stesso tempo, porsi come orizzonte di crescita”.
Il cammino verso la GMG di Lisbona prosegue e gli adolescenti e i giovani iscritti macineranno nuovi passi che li porteranno fino alla capitale portoghese. Ora sta tutto il mondo adulto accompagnarli facendo in modo che questo non sia solo un evento sporadico, ma la tappa di un cammino più ampio e significativo da compiere insieme come Chiesa. E le iscrizioni sono ancora aperte: non perdiamo l’occasione!