L'inizio della fase diocesana di Giovani e Vescovi

Da sabato 10 dicembre è ufficialmente iniziata la fase diocesana anche a livello bergamasco: l'ascolto sarà più capillare e raggiungerà tutte le comunità della diocesi.

È iniziata nuova fase del processo di “Giovani e Vescovi”. La tappa intermedia a Sotto Il Monte ha segnato ufficialmente l’inizio del cammino diocesano che raggiungerà in modo più capillare i giovani delle comunità. Ogni diocesi procederà aderendo alla propria realtà, ma al centro rimanere il desiderio di mettersi in gioco per costruire nel presente, ma con lo sguardo rivolto al futuro: giovani e vescovi camminano insieme per essere Chiesa.

 

Se da un lato le diocesi promuoveranno il dialogo in diverse forme, dall’altro ci sono dei giovani che rimangono protagonisti di un processo che, da più di un anno, li interpella e li coinvolge. Nella platea del teatro Giovanni XXIII c’erano ancora loro: giovani presenti al primo evento, ma anche giovani che desiderano replicare questo processo nelle loro comunità. “Ciò che mi porto a casa da questo incontro -racconta Eligio Cattaneo, un giovane di Terno d’Isola- è la sensazione del ‘camminare insieme’. È una sensazione che ti mette il cuore in moto e spero possa estendersi a tutti”.

La stessa speranza viene riletta da un’altra giovane come il desiderio di “arrivare a tutti”. “Esco sempre molto stupita e grata da queste occasioni d’incontro -spiega Barbara Azzolari, giovani di Grassobbio- perché mi rendo conto che la Chiesa sta davvero muovendo dei passi, ritagliando del tempo per noi giovani. Ho avvertito un forte volere condiviso di non subire la storia, ma di lasciare un’impronta ragionata e condivisa nel mondo. Per questo motivo spero che il processo possa estendersi a macchia d’olio e che gli sforzi fatti fino ad oggi possano ampliare le occasioni di confronto. Tutti i giovani meritano di percepire la bellezza di questo processo e di coltivare il sogno di portare avanti qualcosa di grande: farsi carico insieme della Chiesa”.

 

Il cammino in essere di Giovani e Vescovi ha ancora tante sfide davanti, ma c’è un orientamento che dev’essere alla base di ogni dialogo: la lungimiranza. “Il processo è in atto oggi, nel presente -sottolinea Eligio- ma l’attesa (e anche la speranza) è che si costruisca guardando sempre al futuro. Un giorno il processo Giovani e Vescovi dovrà concludersi e sarà in quel momento che tutto ciò che è stato costruito dovrà essere attuale. Sentiamo l’esigenza di costruire con lungimiranza per rimanere attuali”.

In un mondo in continua evoluzione anche la Chiesa si mette in discussione e lo fa grazie a dei giovani desiderosi di mettersi in gioco, ma anche grazie a dei vescovi che non hanno paura di essere guide. Essere Chiesa è un’azione che riguarda tutti, nessuno escluso.

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