Una GMG scomoda in Cantiere

Un'avventura che sa di fede, vita e Chiesa: scopriamo insieme che cos'è la GMG.

La GMG è un’avventura a cui necessario prepararsi. Il viaggio in pullman, le notti sul materassino, il terno al lotto del cibo, gli abbracci un po' sudaticci, i cori urlati a squarciagola, una città piena di giovani: tutto va inevitabilmente a ricreare un contesto sfidante. Non tanto per la stanchezza e le piccole fatiche che subentreranno, ma per come la GMG arriverà a toccare, coinvolgere e travolgere la vita di ciascuno. Perché la GMG non inizia e finisce a Lisbona. La città portoghese sarà “solo” una tappa di un cammino più ampio. 

È proprio questo ciò che vuole mettere in risalto l’ultimo numero de “Il Cantiere” uscito sabato scorso. Dal titolo “Maria si alzò e andò in fretta”, tema della prossima GMG, il dossier formativo dell’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva mette in risalto l’esperienza della GMG per comprendere come questa possa essere un’opportunità di slancio e rilancio del protagonismo giovanile nelle comunità e non solo. Non si tratta solamente di guardare al proprio giardino, ma di allagare lo sguardo e prendere consapevolezza di come i giovani siano una generazione cruciale per la Chiesa e per il mondo. “L’augurio è che da questa esperienza tutti possiamo portare a casa un po' più di Chiesa e soprattutto un po' più di mondo -scrive don Emanuele Poletti, direttore UPEE, nel suo editoriale-. Ci incontreremo faccia a faccia, scambiandoci bandiere, imparando a salutarci in altre lingue, stringendo mani e inginocchiandoci ai piedi della Croce. È Gesù che ci chiama, è Lui che desidera incontrarci, Papa e giovani insieme. E chissà che questo nostro trovarci lì, non possa diventare provocazione per tutti e soprattutto profezia di quella pace e di quella comunione di cui tutto il mondo oggi ha così tanto bisogno”. 
 
Allargando lo sguardo, non si può che pensare al futuro e al cammino a cui la Chiesa è stata chiamata in questi e nei prossimi anni. Anche in questo caso la GMG può essere una tappa da cui apprendere molto. “Alla GMG è possibile maturare un’idea di Chiesa “pellegrinante”: cioè non monolitica, bloccata, ingessata, ma invece dinamica, estroversa, capace di mettersi in gioco -sottolinea don Rossano Sala, Consultore della Segreteria del Sinodo dei Vescovi, nella sua intervista-. Contenta di prendersi il rischio di mettersi in movimento. Durante la GMG si sta insieme e si cammina insieme, c’è spazio per incontrarsi, dialogare, conversare: è un tempo per discernere, per mettere a nudo le proprie inquietudini, per far uscire allo scoperto le proprie ferite. Ma anche per condividere i nostri sogni e farne germogliare insieme altri”. La GMG, dunque, può davvero restituire un’immagine di Chiesa giovane con il desiderio di continuare a rinnovarsi rimanendo aderente alla vita. Anche se tutto ciò comporterà dei rischi e potrà sembrare pericoloso: è una tra le più grandi sfide di una storia di oltre 2000 anni, ma l’immobilismo non può più essere considerata un’opzione. 
 
Persino Maria sceglie di “alzarsi e andare” regalando al mondo un prototipo del discepolo. Scegliere di alzarsi non è mai un’azione scontata, ma un gesto di risurrezione come suggerisce l’etimologia greca ripresa nel commento al Vangelo: “Il verbo greco è il cuore di molte azioni evangeliche e tutte hanno a che fare con la convinzione che la vita può (ri-)sorgere proprio da dentro la morte, hanno a che fare perciò con l’atto del ri-sollevarsi dalla morte o l’elevarsi nella resurrezione. Tutte hanno a che fare con l’imperativo che muove le montagne: vivi! Cosa aspetti? Senza di te, la vita è più povera. Senza di te, anche Dio è molto più povero”.
 
Per leggere il nuovo numero de “Il Cantiere” visita il sito www.ilcantieredioratoribg.it e le iscrizioni per la GMG sono state prorogate fino a venerdì 17 marzo. Cosa aspetti? 
 
 
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