IncontraCre risponde alla sfida dell'intercultura

Una giornata pensati per i Cre per avvicinare bambini, ragazzi e adolescenti al tema dell'intercultura

Nella società odierna, gli oratori sono sempre più chiamati a rispondere ai tanti bisogni educativi che bambini e preadolescenti manifestano. Tra le diverse sfide della società, anche il tema dell’intercultura e del dialogo interreligioso è sempre più presente nelle nostre comunità ed è per questo motivo che è necessario scendere in campo in prima persona per rispondere “Presente” a questa nuova sfida rilanciata dalla società. La multiculturalità al Cre è ormai di casa e da diversi anni, il progetto Fileo che, vede la collaborazione stabile di uffici pastorali e realtà diocesane, organizza IncontraCre: una giornata da trascorrere tra laboratori e giochi legati al tema dell’intercultura.

 

Che sia nella sede dell’abbazia di San Paolo d’Argon o in trasferta per raggiungere anche gli oratori più lontani, IncontraCre propone il tema interculturale attraverso il gioco per trasmettere la cura nei confronti del prossimo a tutti: grandi e piccoli partecipanti. Ogni realtà coinvolta ha proposto un laboratorio tramite cui sottolineare diverse attenzioni e dimensioni. Il Centro Missionario Diocesano, attraverso un memory, ha raccontato le esperienze missionarie che sostiene e accompagna in giro per il mondo. Con una riflessione rispetto all’attenzione della comunità, Caritas diocesana ha provocato bambini e preadolescenti circa le proprie azioni di cura: “Cosa può fare ciascuno di noi per il prossimo nel suo piccolo?”. Mentre l’Ufficio Migranti ha realizzato due laboratori in cui ha posto l’accento sulle feste religiose altrui e sulle tradizioni delle altre culture. Il gioco “Leoni e Gazzelle” è stato veicolo di alcune di queste tutte da scoprire. A tutto ciò si aggiungeva un ultimo laboratorio: il laboratorio della bellezza, curato dalla Fondazione Adriano Bernareggi, con il compito di raccontare l’abbazia di San Paolo d’Argon in tutta la sua storia tra sfaccettature artistiche e piccoli segreti.

 

Andando verso la fine di luglio, l’iniziativa di IncontraCre è sulla via della conclusione. Al termine di questo piccolo viaggio ci si può ritenere soddisfatti grazie agli oltre trenta oratori incontrati e i tantissimi bambini e preadolescenti coinvolti su temi sempre più cruciali per la società odierna. “Siamo tutti diversi – spiega Aurora Balducchi, un’operatrice della proposta di IncontraCre-. Se guardiamo al nostro vicino di casa scopriamo un sacco di differenze. Ciò che conta è non lasciarsi intimorire e mettersi al servizio dell’altro con rispetto, vicendevolmente. L’oratorio è un microcosmo in cui la cura della mondialità non può mancare. Prendersi cura delle culture altre è un’attenzione che, oggi più che mai, siamo chiamati ad avere”.

È una sfida iniziata al Cre, ma che interrogherà la quotidianità di ogni oratorio. Un percorso da vivere insieme in cui tutti possano sentirsi partecipi andando a “cercare sempre ciò che unisce, mai quello che divide”, facendosi testimoni quotidiani di parole fraterne e gesti di pace. Anche un semplice laboratorio può essere il punto di partenza di una nuova consapevolezza e di un nuovo cammino.

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