In oratorio per cercare la stella

Gli adolescenti e i giovani dell'oratorio di Leffe hanno vissuto un'esperienza di vita comune per prendersi cura del proprio oratorio

Una casa accogliente, di cui prendersi cura, in cui “cercare la propria stella” e porre l’accento sul tempo del Natale: l’oratorio di Leffe è stato tutto questo per i suoi giovani e i suoi adolescenti. Gli ultimi giorni delle vacanze di Natale sono stati caratterizzati da una breve esperienza di vita comune. Il tutto è iniziato con un momento di convivialità con una merenda e quattro chiacchere per poi entrare nel vivo tra temi, riflessioni, domande, preghiere e nuove prospettive attraverso cui vedere nell’oratorio una casa. Una casa con la “C” maiuscola perché non si tratta solo di un tetto e quattro mura, ma di un luogo capace di prendersi cura di chi lo abita. 

Una delle riflessioni centrali dell’esperienza è stata chiamata “Alla ricerca di stelle”. Attraverso una semplice attività, i giovani hanno cercato delle piccole stelle nascoste con cura negli ambienti dell’oratorio. Una ricerca, quasi una caccia al tesoro, che è stato l’input per intravedere il filo rosso tra la vita dei “coinquilini” e quella dell’oratorio: da un lato dei giovani e degli adolescenti in cerca della propria strada, dall’altro una casa che si pone come luogo in cui fermarsi, riflettere, trovare dei compagni di viaggio ed essere guidati da Qualcuno di più grande. “Cosa guida i nostri ragazzi nelle loro scelte? Questa è la domanda su cui ci siamo soffermarti dopo la ricerca delle stelle - spiega Valentina Macalli, una giovane volontaria dell’oratorio di Leffe -. Ci siamo chiesti anche quali siano le stelle a cui tutti miriamo maggiormente e la ‘stella della felicità’ è stata la più gettonata. È la stella che tutti inseguiamo con grande desiderio, ma che senza compagni di viaggio e una guida ad accompagnarci diventa quasi irraggiungibile”. 

L’esercizio sul discernimento interiore ha accompagnato tutto il tempo della vita comune tra film, attività teatrali, ulteriori riflessioni e momenti di preghiera guidati dalla figura dei Magi. Non sono mancate nemmeno le occasioni per ricambiare per quanto ricevuto in questi giorni. Nell’arco dell’esperienza, infatti, giovani e adolescenti si sono messi al servizio della comunità pensando alla programmazione degli eventi del nuovo anno e alla ristrutturazione della sala feste dell’oratorio. 

“Ciò che ci ha spinto a proporre questa esperienza è stato il desiderio di condividere una piccola porzione di quotidianità, di vita comune con i nostri adolescenti e giovani che ogni giorno cercano di abitare il nostro oratorio - spiega Valentina -. Uno degli obiettivi è stato senz’altro quello di spronarli a fare dell’oratorio casa, ma senza dimenticare ciò che vivono quotidianamente alla loro età. Il loro è un tempo di ricerca e discernimento e avere Qualcuno che possa essere visto come un punto di riferimento è fondamentale, anche se serve una buona dose di coraggio per affidarsi. I Magi ci hanno aiutato in questo. Coloro che sono stati capaci di mettersi in cammino, di seguire una stella e di incontrare Qualcuno che cambiasse loro la vita sono stati le guide di ogni momento di preghiera. Forse è un po’ azzardato, ma credo che chi ha partecipato abbia intravisto una strada nuova: una strada che si incrocia con quella di altri fratelli e sorelle, una strada attraversata dalla fraternità. Chissà che questi pochi giorni insieme, tra stelline, popcorn e qualche cacciavite, siano stati capaci di dare loro il coraggio di camminare proprio per questa strada”. Una strada che “fa dell’oratorio casa”, in cui è possibile condividere il cammino e che permette di incontrare Qualcuno che possa cambiarti la vita: più che di quattro mura, l’oratorio è una famiglia. 
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