Ritrovarsi in preghiera per continuare a brillare

Il primo ritiro diocesano ha come tema il "brillare": a chi porti la tua luce?

Domenica 6 agosto 2023: Papa Francesco, durante la sua omelia della messa di invio della GMG, invita tutti i giovani a non avere paura e ad aver il coraggio di brillare. Di provocazioni, verbi e parole, il Santo Padre ne consegnerà ancora molti nell’arco del suo discorso, ma il primo consiglio è proprio questo: “Cari giovani, brillate!”. A distanza di questi tre mesi è legittimo chiedersi cosa ne abbiano fatto questi giovani delle parole ascoltate e dell’esperienza vissuta. Sabato 21 ottobre 2023: quaranta giovani provenienti da diverse parti della diocesi scelgono di soffermarsi per un pomeriggio su quell’invito. Tra di loro c’è chi sta seguendo un cammino nella propria parrocchia e si è trovato in villa Plinia come una naturale conseguenza di quel percorso, chi ha scelto una via più intima e personale o anche chi non ha avuto modo di esserci alla GMG. Tutti quei giovani, però, si sono incontrati con il desiderio di dedicare del tempo a Dio e alla propria fede. 

Sabato scorso, in villa Plinia, è iniziata la serie di appuntamenti che accompagnerà i giovani nell’arco di tutto l’anno pastorale. Sette ritiri scanditi dai sette verbi consegnati a giovani da Papa Francesco a Campo do Graçia. Si riparte da qui per continuare a coltivare ciò che un’esperienza forte come quella della GMG ha lasciato ai giovani presenti e non. 

Il primo ritiro, dunque, ha avuto come titolo “Coraggio, non abbiate paura di… brillare – Insieme nella testimonianza”. Durante questo primo pomeriggio insieme, i giovani sono stati provocati dall’episodio del cieco Bartimeo descritto nel Vangelo di Marco. Aiutati da don Leonardo Zenoni, docente di teologia in Seminario, i partecipanti hanno riletto il brano di Vangelo prima in modo personale attraverso il momento di deserto e poi tramite la condivisione nei gruppi. Durante il momento di deserto ciascuno ha potuto riflettere sul tema, sulla Parola e sulle provocazioni appena ascoltate. “Don Leonardo ci ha consegnato alcuni spunti su cui riflettere nel nostro momento di deserto -racconta Fabio Fabbris, un giovane dell’equipe dei ritiri-. Partendo dall’espressione comune “Ti brillano gli occhi”, ci ha guidato in un percorso alla scoperta di quella luce che riflettiamo quando guardiamo qualcosa o qualcuno. I nostri occhi si riempiono di luce proprio perché non si brilla mai di luce propria, ma di luce riflessa e Dio è la fonte di luce che ci permette di brillare”.

Brillare, però, non è un’azione esclusiva di chi non ha mai conosciuto il buio o di chi sente di non avere delle parti di sé meno illuminate. “Ognuno di noi può avere degli aspetti un po’ più bui che necessitano di luce prosegue Fabio-. Dio passa anche nel nostro buio, viene a trovarci anche lì. E una volta che ci ha ritrovati, chiede il nostro aiuto perché anche noi possiamo essere dei portatori di luce accorgendoci di chi è nella difficoltà”. Terminato il momento di riflessione personale scandito dall’adorazione eucaristica e dalla confessione, i giovani hanno potuto confrontarsi con i loro coetanei attorno a ciò che avevano appena ascoltato e rielaborato.  

A chiudere il primo pomeriggio di ritiro è stato un momento di preghiera in cui è stato riproposto il brano di Vangelo per far tesoro di ciò che era stato ascoltato e un gesto per continuare a brillare nel proprio quotidiano. A ciascuno è stato chiesto di prendere una candela ai piedi dell’altare e una striscia di vignetta. “A chi vuoi portare questa luce?” è la domanda lanciata sul finale ai giovani con l’impegno di portare la candela in dono a chi vive in un momento di buio. “Serve coraggio per un gesto simile -conclude Fabio- perché nel buio si sta comodi, ma Dio ti invia per essere portatori di luce. Usciamo da questo pomeriggio arricchiti da nuove parole e con qualche timore in meno perché consapevoli che, nonostante non sia semplice essere portatori di luce, c’è sempre Qualcuno pronto a farci brillare”.  
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