Ripensare la relazione con la disabilità

Gli oratori di Ambivere, Mapello e Valtrighe insieme con il progetto «Giovani Inclusivi»

“Cordata” è una parola affascinante: sentendola il pensiero va subito a un immaginario legato alla montagna, ma se calata in contesto educativo, inclusivo e quotidiano diventa ancor più preziosa perché fa percepire come la cura sia un gesto comunitario. Non una somma di singoli, piuttosto una cura da agire insieme, ciascuno con la propria esperienza, disponibilità e desiderio di spendersi a servizio dell’altro proprio come in una vera cordata in cui ciascuna persona è fondamentale per raggiungere l’obiettivo. 

Negli oratori di Ambivere, Mapello e Valtrighe si procede con lo stesso spirito mettendosi in gioco per realizzare un progetto chiamato “Tutti insieme inclusivamente”. Dallo scorso ottobre, questa proposta è resa possibile da una nuova branca del progetto regionale “Giovani In Cammino”. Dopo “Giovani Insieme”, “Giovani Indipendenti”, “Giovani In Campo” e “Giovanni In Formazione”, ODL (Oratori Diocesi Lombarde) con il contribuito di Regione Lombardia ha dato vita a una nuova linea progettuale, “Giovani Inclusivi”, che permette di promuovere progetti a sostegno e valorizzazione della presenza delle persone con disabilità in ambito comunitario.

Dall’introduzione di questa nuova linea progettuale e dall’osservazione del territorio nasce il gruppo di volontari “La Cordata”. “Esistono diverse famiglie che vivono la disabilità, ma non si conoscono tra di loro e c’è una carenza di poli attivi per la disabilità -racconta Cristina Bramati, educatrice della parrocchia di Ambivere-. Da qui è partita una riflessione circa i bisogni e, coinvolgendo delle persone sensibili al tema, è nato il gruppo di volontari che ha iniziato a conoscere le realtà già presenti sul territorio come la cooperativa Il Pozzo”. “Ripensare la relazione di una persona con disabilità all’interno del gruppo di lavoro” e “una maggiore attenzione educativa” sono i due bisogni che hanno guidato i passi successivi. Nel pensare e costruire il progetto, il gruppo “La Cordata” ha trovato l’alleanza dell’associazione “Camminiamo Insieme”, da 25 anni presente sul territorio limitrofo, e un punto di ritrovo nella Domus di Ambivere, nel cuore dell’oratorio, grazie all’aiuto del parroco don Patrizio Moioli. 

“Inizia così un nuovo percorso di crescita e rinnovamento -prosegue Cristina-. Nuove relazioni e nuove occasioni di incontro diventano sempre più quotidiani rendendo il rapporto tra volontari e disabili sempre più famigliare”. Il progetto si concretizza in tre azioni: la nascita di un laboratorio teatrale per disabili e normodotati, la costruzione di una rete di sostegno alle famiglie di disabili e l’accompagnamento all’inserimento lavorativo di alcuni ragazzi disabili. Ciascuna delle tre parrocchie dell’unità pastorale dà il suo contributo. All’oratorio di Ambivere i giovedì pomeriggi sono uno spazio in cui attraverso attività creative ed espressive si cerca di rispondere agli interessi dei ragazzi, mentre all’oratorio di Valtrighe è stato realizzato un laboratorio di danza, che si teneva un giovedì al mese. Infine, l’auditorium di Mapello ha accolto la compagnia teatrale “Il cappello magico” che ha debuttato con il suo primo spettacolo teatrale all’auditorium di Mapello a fine maggio. 
“La presenza di spazi dedicati al tema della disabilità crea visibilità e interroga la comunità -conclude Cristina-. Lo stimolo ad interrogarci su chi è il diverso rompe le barriere e crea una maggior vicinanza che diventa quotidianità e normalità. Insieme è possibile costruire una relazione che va al di là dell’assistenzialismo e dà dignità al prossimo. Per la comunità questo è uno scambio reciproco dalla grande ricchezza”.
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