La diversità è un’occasione di crescita comune

In quaranta oratori si gioca e si riflette sull’intercultura grazie a IncontraCre

Cosa succede quando il gioco diventa uno strumento per conoscere l’altro, abbattere i pregiudizi e scoprire la ricchezza della diversità? Arriva IncontraCre, il progetto interculturale nato dalla collaborazione tra l’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva, il progetto diocesano Fileo e Game Masters - Educatori per Gioco della cooperativa San Martino- pensato per i Cre di Bergamo e provincia.  
L’idea è semplice e innovativa: usare il linguaggio universale del gioco per promuovere valori come curiosità, collaborazione, apertura e rispetto per le differenze. 

In un tempo in cui la diversità è spesso vissuta come ostacolo, IncontraCre mostra ai più piccoli – e non solo – che può diventare un’occasione di crescita comune. I giochi proposti all’interno dei Cre, non sono semplici attività ricreative. Dietro ogni sfida, ogni cooperazione, ogni missione da portare a termine, si nasconde un messaggio profondo: l’incontro con l’altro è sfidante, possibile e anche divertente! Il progetto si rivolge a bambini delle elementari e ai ragazzi delle medie che frequentano i Cre, ma coinvolge anche animatori e volontari. Ogni partecipante può sentirsi accolto e parte di un gruppo, a prescindere dalle proprie origini o esperienze, e soprattutto senza dover competere: si vince solo collaborando. L’edizione 2025 di IncontraCre ha raggiunto più di 40 oratori e spazi educativi sul territorio bergamasco, lasciando ovunque segni positivi di entusiasmo, partecipazione e riflessione. Un progetto che, attraverso la semplicità del gioco, insegna qualcosa di profondo: la diversità non deve essere un ostacolo, ma un’occasione per conoscersi davvero. 

Promuovendo una “cultura dell’incontro” e una narrazione positiva della pluralità si seguono le linee guida degli Orientamenti sulla Pastorale Migratoria Interculturale pubblicati dal Dicastero Vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e le esortazioni dell'Enciclica “Fratelli Tutti” affinché la diversità non sia solo fonte di fatiche e incomprensioni, ma anche un'occasione di crescita e arricchimento. 

Il Cre definisce un tempo in cui gli oratori diventano più “plurali”: ai centri estivi, infatti, partecipano spesso anche bambini e bambine che non frequentano abitualmente la parrocchia. In questo tempo è possibile, per esempio, valorizzare le tante lingue e dialetti che si parlano nel territorio, riconoscendo talenti e competenze nascoste per restituire ad ognuno la dignità del proprio “bagaglio culturale” e invitando tutti a scoprire meglio la cultura propria e quella altrui. 

Anche quest’anno la proposta è stata duplice e le attività si sono svolte sia negli oratori che nella sede di Fileo, l’Abbazia di San Paolo d’Argon tra i chiostri, le sale affrescate e i giardini. Maria, è una coordinatrice del Cre di Montello, e racconta come “ormai IncontraCre è una tradizione. Portiamo sempre qui i ragazzi perché condividiamo ciò che IncontraCre propone. Desideriamo che i nostri ragazzi - che vivono la pluralità culturale, linguistica e religiosa - abbiano occasioni adatte a loro per affrontare la tematica dell’accoglienza, delle migrazioni e dell’intercultura”.
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