Anche 400 bambini e 100 animatori e coordinatori del Cre di Brembate Sopra hanno vissuto un’esperienza al sapore di Giubileo. La scoperta della Porta Santa ha provocato sul tema della fiducia, la sua apertura ha dischiuso alla misericordia e l’ingresso dei partecipanti ha trasmesso i valori dell’accoglienza e del camminare insieme.
La dimensione della riconciliazione ha avuto particolare rilevanza, declinata dentro al Cre come attenzione caritativa, attenzione che ha avuto come punto di partenza proprio i bambini della comunità dando la possibilità di partecipare al Cre senza impedimenti, in primis di tipo economico, curando poi l’inclusione di bambini e ragazzi con disabilità. Si creano così le condizioni per permettere a tutti di vivere il Cre e di viverlo bene.
Lo sguardo si è poi allargato a iniziative di carattere missionario, guidati dalla testimonianza di Alice, giovane che ha vissuto un anno in Perù con il Mato Grosso, proponendo giochi per conoscere la realtà e una raccolta viveri a squadre da devolvere al paese sudamericano. Una serata tra i popoli ha poi visto zone dell’oratorio trasformarsi nei più lontani paesi del mondo, chiamati a confrontarsi con quelle realtà vissute gli anni scorsi dai giovani, mentre il pane e salamella del venerdì sera ha raccolto i fondi per la missione in Ruanda che vedrà protagonisti i giovani in agosto. Da ricordare, infine, la realizzazione da parte dei ragazzi del quarto ciclo di pannelli per abbellire il Galgario della Caritas.
Tutta questa vitalità è stata raccontata da una delle coordinatrici, Raide Ravasio, che ha concluso ricordando l’importanza di questa sensibilità: “Lo sguardo verso l’altro non deve mai mancare: l’altro che ci sta vicino. L’altro che ci è più lontano e ha situazioni meno fortunate e l’Altro con la A maiuscola che non deve essere mai dimenticato”.