Quando lo straordinario abita nell’«insieme»

Cos'ha di speciale il Cre dell'oratorio di Loreto? Lo «stare insieme»

Diversità, condivisione, cura e rispetto: quattro parole per raccontare un Cre che coinvolge e muove circa 250 tra bambini e ragazzi accompagnati da una sessantina di animatori. Siamo nel quartiere di Loreto in Bergamo e a raccontare quanto sia speciale questo mese dell’anno sono Giordano Solivari, Alessandro Noris, Sofia Nembrini e Sofia Pelizzari, i coordinatori di questa esperienza. 

La giornata tipo del Cre dell’oratorio di Loreto inizia con l’accoglienza, un momento in cui si concretizza una delle caratteristiche speciali che rendono straordinaria questa esperienza: la diversità. “L’accoglienza è un aspetto a cui teniamo molto -raccontano i coordinatori-. In oratorio tutti devono avere la possibilità di sentirsi accolti come a casa. È un momento in cui emergono le prime attenzioni di cura, soprattutto nei confronti dei più piccoli, e in cui si costruisce il rispetto del prossimo”. Si parte da un semplice “Ciao! Come stai?” per poi dare il via a una giornata in cui, attività dopo attività, ci si conosce e si costruisce un gruppo.  

All’interno della routine del Cre c’è spazio anche per la condivisione. Ed è una caratteristica che emerge dalla condivisione di un tempo scandito da attività, giochi, storia e preghiera, ma anche momenti di informalità che tessono relazioni in modo solido. “La condivisione come la cura è trasversale -aggiungono-. Partendo da noi coordinatori, a cascata raggiunge gli animatori e poi i ragazzi e i bambini. Condividere ci permette di agire e trasmettere la cura ricordandoci che un gesto di cura è un’azione di squadra”. Una somma di piccoli gesti che permette al Cre di diventare realtà in tutta la sua grandezza grazie a una parola che raduna tutte le altre: insieme. 
Unisciti anche tu!
Iscriviti alla newsletter per scoprire per primo le ultime storie e i nostri eventi
Oratori BG. Unisciti anche tu!