La speranza è sempre accesa: non camminiamo mai da soli

Gli oratori della Cet 12 si trovano in piazza insieme per la manifestazione della speranza

Mercoledì scorso, Treviolo si è animata con una "camminata di speranza" che ha coinvolto le parrocchie limitrofe. L'evento, promosso dalla CET 12 su invito del Vescovo Francesco, ha celebrato la speranza come cammino comune, attraverso quattro tappe.  Dalla Piazza dell'Accoglienza, un corteo fatto di passi, sorrisi e preghiere ha ricordato l'importanza di costruire sempre la speranza. Don Giulio Albani, parroco di Mozzo, e il sindaco di Treviolo, Pasquale Gandolfi, hanno sottolineato il valore dell'unità e dell'ascolto reciproco per costruire un autentico cammino di speranza.

Il Vescovo Francesco ha poi riflettuto sulla fragilità della speranza, ma ha ribadito la forza della comunità. Questa forza è stata simboleggiata da un filo sottile che, intrecciato ad altri, ha formato una treccia lunga 92 metri, che ha accompagnato i partecipanti lungo il percorso. Alla Piazza della Fraternità, davanti alla Casa di Leo, tre testimonianze hanno toccato i cuori di tutti. 

Susanna Berlendis, mamma di Leo, ha raccontato la storia del figlio, scomparso a soli 10 anni. Nonostante il dolore, Leo ha vissuto una vita luminosa, sentendosi "dono per gli altri". Dalla sua memoria è nata la Casa di Leo, un centro di accoglienza per famiglie con bambini malati, che continua a donare speranza . Goutami Avogadri, adottata con un’adozione internazionale da genitori italiani, dopo un'infanzia presso l’istituto delle suore di Madre Teresa di Calcutta, ha condiviso la gioia dell'accoglienza e del sentirsi a casa.  Infine, Angelina ha narrato il suo percorso di riconciliazione con il marito dopo anni di separazione. Oggi è attiva nel gruppo "La Casa", aiutando persone ferite a ritrovare speranza nella fede. 

Nell’arco della serata, le magliette del Cre di bambini e animatori hanno colorato questo raduno e sono stati protagonisti di un momento di animazione. In Piazza della Festa, bambini e animatori dei vari oratori, hanno ballato e cantato insieme. Un'esplosione di energia resa possibile dal coinvolgimento degli animatori che hanno trasformato la piazza in una vera festa della speranza, nello stile semplice che contraddistingue il Cre. “È bellissimo condividere momenti di festa anche con chi non conosciamo” ha esclamato Chiara, animatrice di Mozzo. Camilla, animatrice del CRE di Curnasco, ha aggiunto con entusiasmo: “È una gioia ballare e camminare insieme!". Anche le suore Orsoline di Curno hanno espresso il loro profondo apprezzamento: “Ci ha riempito il cuore incontrare tanti giovani e bambini perché in loro vediamo la speranza che l'invito del Signore continui a essere accolto e vissuto”.

Don Michele Bucherato, curato dell’oratorio di Osio Sotto, ha poi introdotto tutti in un clima di preghiera, ricordando che “siamo pellegrini di speranza sapendo che Lui è con noi ogni giorno della nostra vita", accompagnando le parole con la canzone “Pellegrini di Speranza”. L'ultima tappa, nella Piazza della Riconciliazione a Curnasco, ha visto il Vescovo ribadire come il fondamento della nostra speranza sia Gesù Risorto. Ha concluso con la storia delle quattro candele: pace, fede e amore si spengono di fronte alle difficoltà, ma la candela verde della speranza rimane accesa, permettendo di riaccendere tutte le altre. 

La serata si è conclusa con la solenne benedizione finale e un gesto: il dono di un piccolo braccialetto. Un simbolo speciale da legare con l'aiuto di un'altra persona, a ricordarci che non siamo mai soli nel nostro cammino.
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