Non c’è atleta vincente senza allenamento e preparazione. Non c’è educatore adolescenti generativo senza una buona formazione. Con questa rima potremmo riassumere il senso del cammino di formazione per educatori che si è svolto all’oratorio di Seriate nel mese di novembre. Sono state tre serate (mercoledì 5,12, 19 Novembre) nelle quali fermarsi e prendersi un tempo e uno spazio per dare forma alla propria scelta di essere educatori nel contesto speciale e unico che è l’oratorio. I 130 partecipanti, per lo più giovani, sono stati testimoni di una Chiesa che ha a cuore i cammini di crescita degli adolescenti e se ne prende cura con serietà. Obiettivo del percorso: sintonizzarsi sui bisogni degli adolescenti di oggi, sul loro modo di abitare il mondo e di vivere le relazioni.
Sono stati proposti cinque differenti laboratori tematici: uno dedicato agli educatori che muovono i primi passi in questo servizio (titolo del laboratorio: Essere educatori), e altri quattro per chi è già avviato sul cammino dell’educare gli adolescenti. Le questioni affrontate sono state molto varie dentro quel ventaglio di possibilità che l’età adolescenziale porta con sé. Il workshop “Fai la differenza: libertà è partecipazione” (coordinato da We Care e Ufficio Pastorale Sociale del Lavoro) si è articolato attorno alle questioni di attualità e al vivere consapevole da cittadini del mondo. Il laboratorio “Non siamo troppo diversi” (in collaborazione con Fileo) è stata l’occasione per riflettere su come i nostri oratori e i nostri percorsi adolescenti possano essere luogo per educare alla multiculturalità. C’era poi il laboratorio a tema identitario: nel mondo LGBTQ ci siamo chiesti cosa fare e come accompagnare gli adolescenti insieme all’ufficio per la Pastorale della Famiglia e alla Fondazione Angelo Custode. Infine, alcuni educatori hanno preso parte al workshop Adolescenti oltre la trasgressione: educare relazioni autentiche, con l’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva e la Fondazione Angelo Custode.
Raccogliendo le parole e le sensazioni di alcuni partecipanti, la formazione centralizzata è stata anche opportunità di scambio reciproco di idee, progetti e iniziative: conoscere ciò che si fa in altre parti della Diocesi è spesso spunto interessante per introdurre novità nel proprio contesto e arricchire il proprio bagaglio. A tenere il filo rosso di tutto questo c’erano don Gabriele Bonzi, direttore dell’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva, ed Elena Moioli, referente per i progetti diocesani legati agli adolescenti in oratorio, i quali, introducendo ogni serata, hanno consegnato a tutti delle chiavi di lettura per camminare nella stessa direzione educativo-pastorale. “Come il seminatore del Vangelo – ha detto don Gabriele durante il primo incontro – così anche voi educatori siete chiamati a gettare semi senza paura. Sapete bene che non tutto ciò che farete porterà i frutti sperati, ma la missione resta: spargere semi che possano fiorire e dare senso alla vita, nei tempi e nei modi di ciascun ragazzo”.
Che cosa resta dopo questo percorso? Resta una strada da percorrere, ciascuno nel proprio oratorio con il desiderio di mettere in gioco nuovi strumenti e nuove competenze: per riscoprirsi educatori nuovi, non perfetti, ma certamente in cammino.