Formazione animatori, parlano i protagonisti

Il Cre aiuta a crescere

Cre in caricamento… Gli oratori si sono messi in cammino per prepararsi all’estate e, come in ogni allenamento che si rispetti, bisogna aver ben chiaro l’obiettivo: diventare animatori. Durante la formazione, una domanda sorge spontanea. Chi è l’animatore? Cosa deve fare? Quali caratteristiche non possono mancare all’appello? I ragazzi dell’oratorio di San Colombano a Valtesse hanno provato a rispondere aprendo un confronto da prospettive diverse. Da una parte Francesco, soprannominato ‘Fra Pac’, coordinatore, e dall’altra Martina e Maria Elisabetta, animatrici, hanno provato a immaginare un buon animatore all’opera.

 

“Abbiamo disegnato un animatore che incita i bambini durante la sfida perché secondo noi un buon animatore è presente e ha delle responsabilità, ma le vive con gioia e passione” hanno spiegato Martina e Maria Elisabetta. “Ho disegnato un girotondo dove al centro ci sono io e intorno ci sono sia animatori che bambini –ha ribattuto Francesco-. Secondo me, un elemento fondamentale di un Cre è la collaborazione. Bisogna prendersi per mano e accompagnarsi a vicenda lungo quest’esperienza”. Una sfida a cui prepararsi con una buona formazione per farsi trovare pronti.

 

Che il Cre sia una bella esperienza si sa, ma qualche adolescente è ancora titubante se buttarsi o meno in mese ricco di emozioni, ma anche di fatiche e impegni da rispettare. Francesco, Martina e Maria Elisabetta hanno provato a convincere gli ultimi scettici creando degli slogan. ‘Se al Cre verrai, più cresciuto sarai’ scrive Francesco. “Il Cre è un percorso di crescita –racconta il coordinatore-. Ho partecipato al Cre come bambino, poi sono diventato animatore e ora sono coordinatore. Penso che crescere grazie al Cre sia una cosa stupenda. Impari a condividere e a stare con gli altri”.

 

Martina e Maria Elisabetta hanno risposto con una filastrocca che racconta le dinamiche dell’estate e tutto ciò che comporta spendersi come animatrici. “Il divertimento non può mancare. In un Cre cresce anche la nostra autostima perché ci si responsabilizza e ci si prende cura dei bambini”: traguardi e obiettivi che ogni animatore si pone.

I ragazzi che si mettono in gioco hanno il loro carattere e portano con sé la propria storia. Ciascun di loro ha molto da donare e durante un Cre si mettono a disposizione anche le proprie competenze e i propri talenti per i bambini. “Le tre parole che ho scelto sono collaborazione, rispetto e personalità” sottolinea Francesco ribadendo l’importanza del gioco di squadra, del rispetto reciproco e dello scendere in campo sapendo di dover, a volte, prendere delle decisioni e, altre, di lasciarsi guidare. “Le tre parole dell’animatore sono tutte con la P” dicono Martina e Maria Elisabetta: personalità per stare e gestire i bambini, positività per un Cre con i fiocchi e pazienza che non basta mai.

 

All’oratorio di San Colombano la formazione procede al meglio e il cammino verso l’estate prosegue spedito. Passo dopo passo e accompagnati da tanta dolcezza procederanno insieme perché, come dicono loro, il Cre-Grest  sarà “Un’esplosione di bontà!”.

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