Il Credo

I preadolescenti dell'oratorio di Pradalunga sono pronti per una nuova avventura.

È tempo di ricominciare. Dopo un’estate ricca di impegni, si ritorna alla quotidianità con una marcia in più. C’è chi riprende il cammino lasciato in stand-by a maggio, c’è chi, invece, è pronto per iniziare una nuova avventura come i pre-adolescenti dell’oratorio di Pradalunga che, dopo la cresima, continuano il loro percorso da cristiani, ma in un modo nuovo e diverso dalla catechesi a cui erano abituati.

“Il nostro cammino è rivolto ai ragazzi di terza media, l’anno dopo la Cresima. –racconta Roberta, una catechista dei pre-adolescenti dell’oratorio di Pradalunga -. È un percorso costituito da incontri settimanali, due domeniche da vivere insieme, qualche pizzata, un campo scuola durante le vacanze di Natale e una gita di tre giorni ad aprile. Il tema di quest’anno è il Credo affrontato in una maniera un po’ particolare. Si riflette su ogni sfaccettatura del Credo apostolico a partire dai ragazzi. Ad esempio, se dovessi parlare di Dio onnipotente partendo da loro, le domande sarebbero «quando ci sentiamo onnipotenti? E quando fragili? Dio è vero che è onnipotente? Perché non fa niente per i bambini malati o per fermare le guerre? Un Dio onnipotente si lascia mettere in croce?». Dicendo che Gesù nacque da Maria Vergine facciamo riflettere sulla purezza, sul valore della verginità in noi, su un’affettività vissuta bene fin dall’inizio. Invece, dicendo che Gesù fu sepolto, parliamo del silenzio di Dio, di quando ci sembra assente o lontano nella nostra vita, parliamo dell’esperienza simbolo del silenzio di Dio, Auschwitz e così via…”

Chi ben incomincia è a metà dell’opera e in un cammino è molto importante il primo passo, ciò da cui ha inizio tutto il resto. “Il percorso è iniziato con dei giochi sull’io, su chi siamo e quali desideri abitano nel nostro cuore. – spiega Roberta – Per il resto degli incontri, si comincerà sempre con una testimonianza come una canzone, una storia o un libro, la si elaborerà con un’attività e si concluderà con un momento di preghiera. In tre parole lo riassumerei così: NOI CERCHIAMO TE perché l’obiettivo, per chi incomincia il cammino dopo la Cresima, è prendere un po’ più coscienza delle proprie scelte. Noi catechisti cerchiamo di far capire che la fede cresce di pari passo con noi”.

Ogni oratorio cammina a modo suo e i pre-adolescenti di Pradalunga vengono coinvolti a pieno nel momento di preghiera. “I momenti di preghiera sono sempre molto diversi, animati e adatti ai ragazzi. Questa occasione vuole essere una sorta di educazione alla preghiera perché i ragazzi possano avviarsi verso una preghiera più loro e più personale. Ogni volta torneranno a casa con un oggetto simbolico dell’incontro che può essere un’immagine, una poesia, una canzone oppure un braccialetto. Tutto ciò verrà raccolto in una scatola apposita che hanno a casa, non solo i ragazzi, ma anche noi catechisti. Alla fine del mese di maggio estrarremo gli oggetti e, rievocando i ricordi, ripercorreremo il cammino. A questo percorso associo l’immagine di un puzzle del volto di Gesù che faremo insieme con i ragazzi. Il puzzle è come il nostro cammino. Cerchiamo delle tessere, le sviluppiamo e pian piano ci creeremo il volto di un Amico, di un Compagno”.

Naturalmente, quando un cammino inizia, l’immaginazione e le aspettative a riguardo sono molte come racconta Roberta: “Mi immagino un percorso pieno di entusiasmo e di gioia, perché è ciò che cerco di trasmettere ai ragazzi. Spero che il campo di Lonno e la gita ad Assisi siano delle belle esperienze, mentre la difficoltà più grande da affrontare sarà la poca costanza di alcuni ragazzi. La relazione con i ragazzi è bella perché a loro piace fare qualcosa di diverso dagli altri anni e si sentono grandi”.

Tra difficoltà, impegni e soddisfazioni da coltivare con cura, spesso scegliere di essere catechisti non è poi così facile. Scegliere di partecipare a un’esperienza simile implica la consapevolezza degli ostacoli e delle gioie che il percorso con i pre-adolescenti può regalare.

“Ho scelto di fare questo cammino – spiega Roberta- perché mi sento di poter dare qualcosa ai ragazzi. Loro hanno bisogno di maturare non solo nella scuola o nello sport, ma anche nella fede. Io spero di dare il mio contributo in tutto ciò. Da sola, però, non riuscirei a portare avanti un cammino simile. Quest’anno siamo in due catechisti ad avere scelto di partecipare al cammino dei pre-adolescenti, è essenziale scambiarsi idee e collaborare per realizzare attività, laboratori e tutto ciò che la catechesi implica. A fine percorso spero che resti la gioia nei ragazzi. Sappiamo bene che i contenuti forse resteranno o forse no, ma l’importante è che resti l’idea che la fede è un cammino gioioso. Non si può lasciare alla Cresima e riprenderlo a trent’anni, forse, quando ci si sposerà. La fede non è un peso e nemmeno Gesù lo è. Gesù è una Compagnia, una promessa di felicità”.
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