Fare rete per Summerlife

Quest’estate è diversa, lo si è detto in tanti modi, ed è per questa che l'oratorio di Trescore la vive in rete.

 

Quest’estate è diversa, lo si è detto in tanti modi. Aggettivi come diverso, inedito, nuovo, delle volte possono intimorire, ma si rivelano anche fonte di novità importanti per gli oratori e il loro futuro. Fare rete è la grande sfida che il progetto Summerlife ha portato con sé e ogni territorio si è interrogato su come fosse possibile star dentro questa novità. L’oratorio di Trescore, proprio in questi giorni, sta raccogliendo i frutti del gran lavoro di rete fatto negli anni che si è consolidato negli ultimi mesi.

 

A marzo don Giuliano e i suoi coordinatori hanno mosso i primi passi di una collaborazione che avrebbe poi coinvolto tutto il territorio. Il gruppo dei coordinatori ha iniziato a incontrarsi su Zoom in pieno lockdown riflettendo e preparando un terreno emotivo in grado di leggere le esigenze dei ragazzi e da lì lo sguardo si è ampliato coinvolgendo le diverse realtà. “Con gli enti e le associazioni presenti sul territorio abbiamo ragionato sul nostro immaginario post Covid -racconta don Giuliano Simoncelli, curato dell’oratorio di Trescore-. Sono stati coinvolti insegnanti di ogni grado scolastico, i consultori diocesani per la famiglia e le associazioni sportive tramite delle videochiamate progettuali per pensare insieme all’estate della Val Cavallina”. Una volta consegnate le linee guida ai sindaci, il progetto Summerlife ha iniziato a prendere forma adattandosi alla realtà di Trescore.

L’Estate Ragazzi è partita da una lettura delle esigenze e dei bisogni della comunità a cui la rete territoriale voleva dare una risposta. Da qui sono nate due proposte. La prima è dedicata ai bambini da sei agli undici anni e durerà cinque settimane accogliendo gli iscritti tutti i giorni. La seconda, invece, è pensata per i ragazzi dalla seconda media alla terza superiore ed è un progetto mensile basato su attività di animazione, ma anche di rilettura e riflessione rispetto a quanto accaduto.

 

“Alla base della progettazione e della rete -prosegue don Giuliano- ci sono delle caratteristiche fondamentali che rendono possibili i diversi ambiti dell’iniziativa Summerlife. Per i giochi e le competizioni stiamo utilizzato il modello promosso dagli scout, mentre i laboratori sono incentrati sull’ascolto, la scrittura e la narrazione con uno stile che ha preso forma grazie al consultorio. Un altro punto importante del progetto è il rimanere all’aperto. Durante la giornata si sta il più possibile all’aperto e i ragazzi non stanno solo in oratorio. Esplorano i parchi, i giardini privati, gli spazi delle scuole e anche il campo da rugby e da calcio. All’interno di questa grande rete, l’oratorio gioca un ruolo educante tramite il progetto educativo elaborato dai coordinatori”.

La rete che si è creata a Trescore è il risultato di un lavoro che va avanti da anni. “Sento di aver costruito un rapporto di fiducia con le realtà del territorio nel corso della mia esperienza qui -conclude don Giuliano-. Come prete, sto vivendo l’Estate Ragazzi con un taglio educativo. Ascolto e cura sono diventate ancora più importanti dopo tutto ciò che abbiamo vissuto e sono fondamentali per continuare a coltivare delle buone relazioni”.

 
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