Quaderno Umano

Dalla volontà di rileggere la storia della comunità all’oratorio di Redona è nato uno strumento per poter rileggere la propria vita. Si tratta del “Quaderno umano”.

Quante volte ci siamo sorpresi a ripensare al passato, a interrogarci su cosa ci sia nel nostro bagaglio personale, ma senza mai effettivamente rileggere ciò che ci troviamo dentro e ciò che abbiamo imparato. È un’operazione che richiede tempo, spazio e anche un po’ di esercizio. Dalla volontà di rileggere la storia della comunità all’oratorio di Redona è nato uno strumento per poter rileggere la propria vita. Si tratta del “Quaderno umano” ed è un piccolo raccoglitore ad anelli che è stato distribuito a tutti i cammini di catechesi, agli adolescenti, ai giovani, a tutti catechisti e a chi lo desidera.

 

“La difficoltà di vedersi e il rischio della dispersione degli strumenti digitali -racconta don Gabriele Mazzoleni, curato dell’oratorio di Redona- ci ha spinti a riflettere sui bisogni della comunità in questo contesto storico. Abbiamo iniziato chiedendoci quale sia il vero centro della fede cristiana trovando una risposta comune: la messa. Lì si impara ad essere figli, fratelli, sorelle. Si impara semplicemente ad essere uomini e donne. Durante la messa ci si trova come comunità, si cammina insieme, ma è importante che ognuno vada al suo passo. Per questo motivo abbiamo pensato al Quaderno Umano dando a tutti la possibilità di rileggere la sua storia passo dopo passo senza dimenticarci della presenza di Dio nella vita di tutti i giorni”.

 

Il Quaderno Umano è un raccoglitore ad anelli con la possibilità di aggiungere sempre nuovo materiale al cammino che si sta facendo. Non vuole essere un quaderno di catechismo, ma uno strumento aperto. Si parte tutti dalla stessa base e, poi, ogni ragazzo aggiunge la sua storia. “Il nome dello strumento dice già molto sul suo utilizzo -prosegue don Gabriele-. È un quaderno che parla dell’uomo, di noi e della nostra storia con Dio. Il quaderno cresce, è vivo, racchiude la vita con tutti i suoi tratti dai più gioiosi ai più faticosi. È un luogo di sintesi e introspezione spirituale in cui mettere per iscritto tutte le nostre riflessioni”. Rileggendo la storia della comunità degli ultimi trent’anni e lasciandosi guidare dall’orizzonte dato dalla CEI, l’oratorio di Redona è sceso in campo con questo strumento per poter aiutare e guidare tutti all’incontro con Dio. Le persone e i bisogni sono inevitabilmente cambiati, ma la costante sta nella fede.

 

Il Quaderno Umano è stato distribuito a tutti i cammini di catechesi ed è disponibile per chiunque lo desideri. La scelta di iniziare la distribuzione partendo dai più giovani della comunità è una spinta ad allenare la rilettura sin da piccoli. È una pratica che richiede costanza e molto esercizio perché significa ritagliarsi del tempo per sé. La pandemia ha rallentato i nostri ritmi frenetici mettendoci di fronte a una riflessione senza precedenti. Il rischio a cui si sta andando in contro, però, è di tornare a correre appena sarà possibile farlo dimenticandosi gli insegnamenti raccolti durante l’anno. Anche questo rientra tra i motivi che hanno fatto nascere questo strumento accolto con grande entusiasmo da tutta la comunità.

 

Nonostante sia stato consegnato durante l’avvento, il Quaderno Umano vuole essere uno strumento che accompagna tutti al di là dei tempi forti. “Speriamo che questo strumento possa insegnare uno stile -conclude don Gabriele-. Nella frenesia della nostra vita è importante riuscire a ritagliarsi del tempo per sé e per l’incontro con Dio. È necessario fare spazio a ciò che conta davvero, a Qualcuno di più grande. Il Quaderno Umano ha l’intento di trasmettere uno stile eucaristico in cui ciascuno riconosca i doni ricevuti e sia spinto a donare a sua volta. Dio ci chiama a incontrarlo tutti giorni, ci chiama ad essere felici, basta fermarsi, rileggere e farci caso”.

 
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