Scoprirsi abitati

L’Avvento è un periodo particolare e all'oratorio di Pradalunga gli adolescenti sono messi al centro.

L’Avvento è un periodo particolare. In questi giorni ci viene chiesto di attendere e di fermarci a riflettere su noi stessi per prepararci al Natale. Sembra un’operazione fuori dal tempo, eppure è un esercizio che dà importanza a ciò che si sta vivendo. Bastano dei semplici accorgimenti per rendersi conto del significato che si nasconde dietro questi passi, gli stessi che gli educatori dell’oratorio di Pradalunga hanno scelto di vivere con i loro adolescenti. Ciò che stanno sperimentando questi ragazzi non è un tempo fuori dalla loro quotidianità, ma delle esperienze diverse per porre l’accento sul Natale in arrivo.

Come in un calendario dell’Avvento, ogni fine settimana gli adolescenti svolgono un’attività diversa all’interno del loro percorso abituale. Settimana scorsa hanno iniziato pregando e riflettendo insieme, la prossima domenica assisteranno a uno spettacolo teatrale, la volta dopo saranno coinvolti in un’iniziativa della fondazione Adriano Bernareggi e, infine, animeranno la veglia di Natale pensata per tutta la comunità. “La scelta che abbiamo fatto -spiega Matteo Salvi, uno degli educatori dell’oratorio di Pradalunga- è stata quella di proseguire con il cammino abituale aggiungendo delle proposte nuove. Ogni fine settimana, da qui a Natale, sperimenteremo diverse attività”. Così facendo si custodisce la continuità del cammino e, allo stesso tempo, si manda un segnale ai ragazzi: ci si prepara a un incontro speciale.

“Il nostro percorso è tutto incentrato sulla casa -prosegue Matteo-. Insieme ai ragazzi, ci siamo chiesti come sia possibile vivere un luogo come casa e quali siano i particolari che lo rendono tale. Per noi giovani, l’oratorio è stato ed è casa, un punto importante della nostra crescita, e la speranza è che lo sia anche per i nostri adolescenti. Questo è ciò che desideriamo trasmettergli”.
Alla base del percorso adolescenti dell’oratorio di Pradalunga ci sono tre parole chiave: radici, cammino e futuro. La prima serve a ricordare quali siano le fondamenta di una casa come l’oratorio. La seconda sottolinea e dà importanza al presente che si sta vivendo e nel quale si cresce, mentre l’ultima serve per avere una prospettiva personale, ma non solitaria, sul domani.

“Per mettere al centro il concetto della casa ci siamo fatti aiutare da queste tre parole per dare concretezza al pensiero. Le radici ci ricordano chi siamo e, senza di esse, non saremmo qui quindi è giusto non dimenticare mai da dove si è partiti. Il cammino, invece, è il presente abitale. Viviamo questo tempo ed è qui che dobbiamo giocarci. Infine, la parola futuro la decliniamo più come uno sguardo. Guardare avanti è necessario per crescere e comprendere quale sia la propria strada. Nonostante questo sia un cammino personale, in oratorio c’è sempre qualcuno pronto ad accompagnarti e nessuno sarai solo di fronte alle scelte che dovrà fare. Attraverso queste tre parole desideriamo trasmettere il senso e l’importanza di un oratorio che si fa casa”. Proprio come in casa, all’oratorio di Pradalunga si condivide tutto, si accolgono le novità e si vive il tempo che si respira nella quotidianità. Non si vive un’altra realtà, ma ci si impregna di vita per comprendere ciò che gli adolescenti vivono nel presente (e anche in Avvento).
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