Si diventa animatori per una questione di vocazione

Il Cre arriva all’oratorio di Castro

Si diventa animatori perché lo si sceglie, perché da bambini si rimane affascinati da questi adolescenti che si mettono in gioco per i più piccoli, ma si diventa animatori anche perché si viene chiamati dalla comunità e dal sacerdote. Essere animatori è un servizio prezioso e all’oratorio di Castro lo sanno bene. Domenica scorsa, infatti, sono stati chiamati ad uno ad uno dal loro parroco e dagli educatori per consegnargli non solo una divisa, ma un compito speciale: mettere in moto la macchina del CRE.

 

Il Cre arriva all’oratorio di Castro

 

Il 27 giugno all’oratorio inizierà un’avventura da Batticuore e, dopo aver ricevuto il mandato, gli animatori sono carichi di entusiasmo e pieni di desideri da realizzare. La messa di domenica, però, è la tappa di un cammino che è partito da lontano. Circa un mese prima della presentazione del CRE, gli educatori hanno iniziato a lavorare con i loro adolescenti ponendo come obiettivo l’estate. Non è stato semplice, ma, a poco più di due settimane da un nuovo inizio, le emozioni sono tante.

“Inizialmente è stato un po’ faticoso tornare a ragionare di CRE con gli adolescenti -dice Paolo, educatore dell’oratorio di Castro-. Dopo due anni in cui sono stati coinvolti in maniera ridotta a causa del Covid, farli tornare protagonisti era l’obiettivo principale. Se curi ciò che fai e pensi, sarà più facile instaurare un legame con l’esperienza”. Gli adolescenti sono stati divisi in due gruppi assegnando loro dei compiti diversi. Da un lato c’erano i ragazzi dai 14 ai 17 anni che hanno lavorato sull’essere animatore, mentre dall’altro i 18-19enni che sono stati coinvolti nella progettazione del CRE. La relazione educativa e il tema delle emozioni è stato il collante dei due gruppi.

 

Dai catechisti agli animatori: la cura è servizio

 

In concomitanza della messa di ringraziamento per l’anno catechistico, gli adolescenti dell’oratorio di Castro hanno ricevuto il mandato dell’animatore. “È stato un vero e proprio passaggio di consegne -spiega Paolo-. I bambini e i ragazzi concludono l’anno catechistico e i catechisti passano il testimone agli adolescenti. Da quel momento saranno loro a prendersi cura dei più piccoli della comunità. Questo passaggio è sottolineato ancor di più quando il sacerdote li chiama. Ogni adolescente è chiamato ad essere animatore dal nostro don in rappresentanza di tutta la comunità perché mettersi al servizio è anche questione di vocazione”.  A sottolineare ancora di più l’arrivo del CRE è anche luogo scelto per la messa. La celebrazione si è svolta nel campetto dell’oratorio, luogo che diventerà ancor di più casa per tantissimi ragazzi. Un modo per dire come anche lì si realizzi il Vangelo.

 

Si diventa animatori perché…

 

Durante la messa, gli educatori hanno letto una preghiera per augurare “buon CRE” a tutti gli animatori. “Ciò che abbiamo desiderato lasciare agli adolescenti -conclude Paolo- è una consapevolezza molto semplice, ma importante. Loro sono diventati animatori perché da bambini hanno guardato degli adolescenti che si prendevano cura di loro con meraviglia. Speriamo che la stessa meraviglia abiti gli occhi dei bambini che incontreranno perché è la miglior ricompensa di tutti i loro sforzi”. Sarà un CRE -quello dell’oratorio di Castro- ricco di emozioni. Dopo una ripartenza faticosa, la gioia, l’entusiasmo e la voglia di stare insieme di tutti i ragazzi potranno tornare ad esplodere in oratorio. I loro desideri troveranno corrispondenza del CRE. Quest’esperienza, però, guarderà anche al futuro: l’obiettivo? Dare in eredità la meraviglia.

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