Oltre al timore della condivisione, c’è l’amicizia!

Gli adolescenti dell'oratorio di Mariano al Brembo hanno vissuto insieme per quattro giorni tra testimonianze, riflessioni e servizio alla comunità nel tempo del Carnevale.

Quattro giorni per condividere, stare insieme, allacciare nuovi legami e spendersi al servizio della comunità. Gli adolescenti dell’oratorio di Mariano al Brembo hanno scelto di passare così i giorni del Carnevale rispondendo di sì alla proposta di una breve vita comune in oratorio. I loro educatori non solo hanno dato spazio all’informalità, all’amicizia e alla condivisione, ma si sono assicurati che i loro ragazzi potessero uscirne arricchiti grazie agli incontri e all’esperienza di servizio che hanno vissuto: una vero e propria full immersion nello stile dell’oratorio.

 

La vita comune all’oratorio di Mariano

Da sabato 18 a martedì 21 febbraio, gli adolescenti dell’oratorio di Mariano hanno spostato la loro residenza in oratorio riscoprendolo come casa e luogo in cui poter far incontri significativi.

“Inizialmente non volevo accettare l’invito, ma gli educatori mi hanno convinta -racconta Ilaria, un’adolescente di 14 anni -. Il mio timore era quello di non riuscire a condividere i miei spazi con gli altri. Nonostante ciò, ho potuto ricredermi perché siamo stati tutti molto rispettosi dei tempi e degli spazi altrui, tanto che alla fine la condivisione era cercata e voluta. Abbiamo legato moltissimo anche se in poco tempo”. E anche se in poco tempo, gli adolescenti hanno potuto crescere non solo dal punto di vista personale, ma anche come gruppo mettendosi in gioco per l’animazione del Carnevale. Il sabato pomeriggio hanno concluso i preparativi, mentre domenica hanno dato una grossa mano con i festeggiamenti di Carnevale per tutta la comunità di Mariano.

Oltre ai momenti in cui gli adolescenti hanno avuto le mani in pasta, ci sono state delle occasioni per dei confronti con alcune realtà provenienti da mondi “vicini” e “lontani”. Nell’arco della vita comune, si sono svolti due incontri: il primo con gli educatori del Galgario, mentre il secondo con due giovani del Sermig di Torino. Un’opportunità per comprendere come il mondo non finisca al perimetro della propria vita, ma ci interpella e ci chiama a riflettere, metterci in moto e invitandoci a dare il proprio contributo. E condividere questi passi in oratorio è già un primo tassello per far crescere questa consapevolezza e far crescere le donne e gli uomini, i cristiani, di domani. È a loro che il mondo va affidato ed è loro di cui siamo chiamati a prenderci cura.

 

Crescere tra condivisione e amicizia

Gli stessi adolescenti che, in questi giorni, hanno riscoperto il valore delle relazione. “Dalla vita comune mi porto a casa degli amici -spiega Giacomo, un diciottenne dell’oratorio di Mariano-. Sotto questo punto di vista è stata un’esperienza inaspettata. Mi ha sorpreso come sia riuscito a legare anche con persone di età diversa dalla mia. La condivisione del tempo e degli spazi ci ha aiutato ad andare oltre i timori iniziali”.

 

Così, tra una pizza prepara insieme, i compiti condivisi, i confronti, le provocazioni e il loro mettersi in gioco, gli adolescenti dell’oratorio di Mariano hanno fatto un passo in più. Trovando nell’oratorio una casa, ora hanno un luogo in cui coltivare le nuove amicizie e custodire i vecchi legami, ma anche un punto di partenza di mille strade che li porteranno a costruire il mondo di domani. Può sempre un compito gigantesco -e un po’ lo è- ma da qualche parte bisogna pur iniziare. Loro hanno scelto l’oratorio come casella del via.

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