Il Cre è qualcosa di straordinario
All'oratorio di Borgo Santa Caterina le specialità del Cre sono il suffisso "-age", gli animatori e un falò
Nell’estate del Giubileo in cui gli oratori si stanno cimentando nell’esperienza del Cre tra porte a cui bussare, le orme di Pietro da seguire e diverse dimensioni da sperimentare, si va alla ricerca di qualcosa di straordinario per guardare all’ordinario con occhi nuovi e uno spirito ricaricato. Tutti i Cre, come trapela dai racconti dei tanti oratori all’opera, sono speciali, ma per fare un focus sull’oratorio di Borgo Santa Caterina basterebbero tre elementi: animatori, il suffisso “-age” e il falò.
Il Cre all’oratorio di Borgo Santa Caterina
A fare da ciceroni per le specialità della casa sono Gabriele, Sofia, Cristian, Edoardo e Paolo, cinque giovani dell’oratorio di Borgo Santa Caterina che quest’estate hanno deciso di spendersi come coordinatori. Già nel loro servizio e in quello degli animatori emerge qualcosa di speciale, ma è insieme ai bambini, ai ragazzi, al don e a tutti i volontari che il Cre diventa straordinario.
La settimana “tipo” del Cre di Borgo Santa Caterina è un alternarsi di giorni in oratorio e gite fuori porta. Se lunedì, mercoledì e venerdì sono dedicati ai giochi, ai laboratori e anche all’immancabile informalità, sulla bacheca degli avvisi “martedì” si legge “piscina” e “giovedì” significa “gita fuori porta”. Queste ultime sono due occasioni per rinfrescare il fisico e le idee: la gita, infatti, è un’opportunità per vivere nuove esperienze e conoscere tante realtà.
Tre “elementi” speciali come segni di cura
In questa routine c’è spazio e, soprattutto tempo, per lo straordinario perché ciò che è speciale ha bisogno di cura. Come gli animatori che all’oratorio di Borgo Santa Caterina hanno serate dedicate, revisioni e occasioni per stare insieme in modo più disteso. “Organizziamo diversi momenti per gli animatori -spiega i coordinatori- perché avere spazi e tempi tutti per loro rafforza il gruppo e al Cre i legami giocano un ruolo fondamentale. Un grande classico è la serata di gala in cui noi coordinatori organizziamo giochi, attività e balli per animare questo momento tutto elegante e divertirci insieme a loro”.
“Un altro pezzo forte qui a Borgo Santa Caterina sono i laboratori -proseguono-. Ciascun laboratorio è caratterizzato dal suffisso -age. È un dettaglio che racconta la cura che ci mettono in ogni singola proposta”. Questo suffisso derivato dal francese, infatti, sta ad indicare un processo che porta a un risultato: un percorso in cui tutti, dagli animatori ai bambini, sono coinvolti.
Il falò al centro del campetto da basket
Infine, c’è uno spazio che, vissuto nel giusto momento, traspira di straordinarietà. Al termine della festa finale, il campetto da basket dell’oratorio di Borgo Santa Caterina diventa il luogo più speciale del mondo per chi, per un mese e anche più, ha riso, scherzato, corso, sudato, abbracciato e si è dato da fare per regalare un’esperienza indimenticabile a tutti i bambini e i ragazzi del Cre.
“Al centro del campo accendiamo il falò -concludono i coordinatori- ci mettiamo tutti in cerchio e cantiamo la canzone del Cre “Dopo tutto”. Per noi questo canto è come un inno”. Un canto del Cre-Grest 2010 che, sul finale, una promessa che sul Cre di quest’anno calza a pennello: “Io sarò sempre con voi” suona tanto come quel “Io sono con voi tutti i giorni” scritto sulle maglie dei bambini e dei ragazzi di ogni Cre.