Al Cre c’è spazio per tutti

La formazione al Cre dell'oratorio di Sedrina ha un obiettivo: "Accogliere tutti e mettersi al servizio della comunità".

C'è una tradizione, quasi un “rito” che si compie ogni anno in ogni oratorio della diocesi. È come una musica che si sente arrivare da lontano, come il suono dello Shofar che dà inizio a un nuovo raduno, un tremolio che scuote la comunità: è il mese di maggio e ciò significa che il Cre sta tornando con le sue canzoni, le maglie colorate e tanto altro. Per molti adolescenti si apre un periodo di gioia, protagonismo e servizio e quelli dell’oratorio di Sedrina non sono certo da meno.

 

Arriva l’estate all’oratorio di Sedrina

Ogni estate all’oratorio di Sedrina, in questo piccolo paesino della Val Brembana, vengono chiamati a raccolta una cinquantina tra adolescenti e giovani pronti a vestire i panni di animatori e coordinatori. E ogni Cre diventa un’occasione preziosa per conoscere facce nuove, rendersi protagonisti e prendersi cura dei più piccoli della comunità di Sedrina. Tutto questo pone le radici in un percorso formativo che coinvolge tutti, dall’animatore alle prime armi al coordinatore con più Cre sulle spalle.

 

“Oltre ai veterani – spiega don Pierangelo Redondi, parroco di Sedrina- ogni anno arrivano adolescenti e giovani nuovi. Il Cre è un’esperienza attrattiva capace di coinvolgere tutta la comunità e l’oratorio non può far altro che accogliere e chiamare questi ragazzi desiderosi di spendersi a favore dell’altro”. Allargare il gruppo implica un occhio di riguardo per le relazioni e la formazione è parte di un percorso che punta a tessere e custodire legami.

 

All’oratorio di Sedrina, il primo appuntamento formativo ha avuto luogo ad inizio aprile segnando l’inizio di un cammino che ha prima coinvolto i coordinatori e poi gli animatori. Il tema del Cre, l’essere coordinatori e la formazione degli animatori sono gli argomenti affrontati dai giovani, mentre gli adolescenti si sono confrontanti circa le relazioni tra animatori e con i più piccoli e gli strumenti dell’animazione. “Speriamo di aver consegnato loro la voglia di fare, di buttarsi, di mettersi in gioco e di sperimentarsi anche in momenti che non sentono prettamente loro -racconta Elisabetta Sapio, animatrice UPEE-. Ogni estate è ricca di sfide e l’augurio è che loro possano coglierle e viverle al massimo”.

 

Al Cre c’è spazio per tutti

Non solo sfide, ma anche relazioni in gioco qui a Sedrina: al Cre, infatti, non si tratta tanto di fare, ma di essere ed esserci. “La voglia di fare, poi, si incanala in una postura attraverso cui ci si diverte, ci si relaziona, si riflette e si cresce -aggiunge Elisabetta-. Al Cre si ha la possibilità di vivere le relazioni comprendendone il significato profondo. Ci si relaziona tra bambini e animatori, tra pari e tra adolescenti e giovani conoscendo anche persone nuove. È un’occasione che porta tanta bellezza nella loro vita, in cui non ci si mette al servizio tanto per fare, ma trovandone un senso perché c’è Qualcuno con la Q maiuscola con cui relazionarsi e a cui affidare tutto”.

 

Andando verso l’estate, all’oratorio di Sedrina inizia ad echeggiare un motto: “Al Cre c’è spazio per tutti”. Perché, come sottolinea don Pierangelo, “per i nostri adolescenti non è solo un’esperienza di cura e di protagonismo, ma anche di relazione, di amicizia vera, del vivere come fratelli, uniti e insieme”.

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