Il Cre è parte di un percorso di crescita

All'oratorio di Spirano si tirano le somme di un'esperienza unica e indimenticabile

E se ti dico TocToc? All’oratorio di Spirano non hanno dubbi: la mente va subito a una porta. Non una porta qualunque, ma un cancello che si apre e che ciascun animatore è chiamato a rappresentare. Soprattutto in un’esperienza come quella del Cre in cui si incontrano centinaia di bambini e ragazzi pronti a tutto per divertirsi, stare insieme e fare qualche passo in più nel loro percorso di crescita. 

Il tema affrontato quest’anno è il Giubileo e lo stile con cui gli animatori si sono messi in gioco è quello dei “pellegrini di speranza”. Questo è ciò che si legge su uno striscione che svetta all’interno dell’oratorio di Spirano: quasi un promemoria di come al Cre sia possibile costruire un mondo migliore passo dopo passo. 

E gli step particolari, speciali e straordinari che caratterizzano il Cre dell’oratorio di Spirano sono principalmente due: il gruppo balli e lo street party. “Anche se è presente in tutti gli oratori -racconta Sara, animatrice- per me rappresenta molto. Da bambina guardavano con ammirazione le animatrici sul palco e mi dicevo che un giorno anch’io lo sarei diventa. Ora sono su quel palco, ma, aspetto più importante, sono diventata animatrice e sto imparando a prendermi cura di chi mi viene affidato. È una storia che continua grazie al piccolo pezzo che ciascuno fa: è bello sentirsi parte di questa storia e ridonare quanto abbiamo ricevuto in passato”. 

Dai passi di danza sul palco si passa ai passi in piazza perché lo street party dell’oratorio di Spirano avviene proprio lì. Il mercoledì sera della seconda settimana, il Cre si trasferisce in piazza coinvolgendo tutti i partecipanti e le loro famiglie con giochi, balli e animazione. “Penso che il Cre abbia un po’ il compito di aprire le porte dell’oratorio alla comunità -spiega Luca, animatore-. Ci diamo appuntamento in piazza per incontrare tutti, soprattutto chi ogni mattina non attraversa il cancello dell’oratorio come i nostri bambini”. 

Un dettaglio a cui Luca tiene molto, soprattutto quest’anno che il titolo del Cre gli evoca un cancello che si apre. “Mi metto in gioco per aprire ogni mattina le porte dell’oratorio di Spirano e accogliere tutti. Ricordo con gioia tutto ciò che ho vissuto e tutto il bene che ho ricevuto da bambino e spero che anche i partecipanti di oggi vivano lo stesso”. 

“Quando sento il suono TocToc -aggiunge Sara- penso subito a una porta. Non come qualcosa di banale, ma come una caratteristica da non dare mai per scontata. Tutti noi ci possiamo definire come una porta. Come animatori siamo chiamati ad aprirci ai bambini e farli entrare in oratorio, far abitare l’oratorio come una seconda casa. Qui possono imparare a conoscere meglio loro stessi, sognare insieme cosa vorranno diventare da grandi. Siamo una parte importante del cammino di crescita verso il loro futuro”. 
 
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