Quando l’esperienza scout aiuta a incontrare Gesù

Nell'oratorio di Albino c'è un gruppo scout intitolato a Cristo Re: al centro delle loro attività ci sono fede, esperienza ed educazione

sattamente una settimana prima dell’Avvento, a chiudere l’anno liturgico, c’è la solennità di Cristo Re. Una celebrazione che, dal 2021, ha un occhio di riguardo per i giovani da quando Papa Francesco l’ha indicata come ricorrenza in cui collocare la Giornata Mondiale della Gioventù. “Al centro rimane il mistero di Gesù Cristo redentore dell’uomo – aveva detto il Pontefice – Cari giovani, gridate con la vostra vita che Cristo vive, regna ed è il Signore”: un’intenzione condivisa anche dagli scout dell’oratorio di Albino.

 

Il gruppo scout dell’oratorio di Albino

Sin dalla loro fondazione, infatti, il gruppo scout di Albino è stato dedicato a Cristo Re con la scelta di inserirlo anche nel nome del raggruppamento. Dal primo giorno, la solennità di Cristo Re è diventata un giorno speciale per tutti gli scout albinesi che si ritrovano per stare insieme, riflettere, giocare, costruire e pregare.

Anche il weekend scorso è stato caratterizzato da un clima di festa che ha acceso il Santuario di Altino situato in Val Seriana.

“Il nostro gruppo è intitolato a Cristo Re -spiega Mattia Mazzucchi del gruppo scout di Albino – perché Gesù è fulcro di ogni nostra attività”. La fede cattolica, infatti, permea ogni giornata, attività o progetto portato avanti dagli scout. “Grazie a questo percorso -prosegue- io ho potuto incontrare Cristo attraverso un linguaggio e un’esperienza che me l’hanno fatto percepire vivo e presente. Crescendo, il desiderio è quello di portare questo dono ai più giovani”.

 

E la celebrazione di Cristo Re, per gli scout di Albino è una festa in cui ci si ritrova per ricordare le origini e il senso del loro stare insieme. I due giorni trascorsi al Santuario di Altino sono cominciati con la cerimonia dell’alzabandiera: da lì sono iniziate tutte le attività per costruire l’accampamento e predisporre il falò serale. A guidare l’uscita sono state le parole Rudyard Kipling tratte dal suo libro dal titolo “Kim”.

 

Kipling è uno scrittore caro allo scoutismo perché al suo romanzo più famoso – “Il libro della Giungla”- si devono la struttura e l’immaginario che caratterizza ogni gruppo. Nella sua opera “Kim” propone una lotta per la pace in grado di farne emergere il valore. Nella giornata di domenica, anche i gruppi dei bambini hanno raggiunto i più grandi per un grande gioco che ha coinvolto tutti. Il tutto si è concluso con la celebrazione della messa per ringraziare del tempo trascorso insieme.

 

Educare per incontrare Dio

Una volta concluso il finesettimana, il gruppo degli scout è tornato alla propria sede situata all’oratorio di Albino. “Il legame con l’oratorio è fondamentale -sottolinea Mattia-. Non solo perché ci affida delle aule in cui incontrarci, ma anche perché abbiamo lo stesso fine: portare Cristo ai ragazzi e i ragazzi a Cristo. Don Luca è l’assistente spirituale e ci aiuta molto nel curare questa attenzione. La fede permea tutte le nostre attività perché è Dio il centro della nostra missione”.

 

La stessa missione che, tempo fa, ha raggiunto anche Mattia e che ora lo spinge a mettersi in gioco per le giovani generazioni. “Spero che l’esperienza, l’essere scout, porti a Cristo. Il nostro obiettivo è quello di formare onesti cittadini e buoni cristiani. Questa è la meta del nostro cammino: non perdiamoci nei mezzi e ricordiamoci sempre il fine. L’esperienza scout apre gli occhi nella ricerca di Dio e aiuta i ragazzi a crescere in armonia sviluppando i loro doni. “Educare” significa tirare fuori il bello dai ragazzi e noi lo facciamo sugli insegnamenti di Robert Baden-Powell e nell’abbraccio di Dio”.

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