Attendere Santa Lucia tra preghiera, storia e valori

All'oratorio di Lallio, adolescenti e giovani si mette al servizio con cura per attendere Santa Lucia insieme a tutta la comunità

Sta per arrivare la notte più lunga dell’anno, la più attesa e anche quella in cui la cura e la tenerezza arricchiscono ogni dettaglio. È la notte di Santa Lucia in cui tutti, grandi e piccoli, attendono fiduciosi dopo aver scritto la letterina. All’oratorio di Lallio, l’attesa è curata come un momento di comunità in cui la gioia è un elemento fondamentale.

 

La veglia di Santa Lucia all’oratorio di Lallio

L’appuntamento è fissato per stasera alle 20.00 presso la chiesa parrocchiale per una veglia di preghiera condivisa tra grandi e bambini. Da lì, Santa Lucia girerà per le vie del paese per incontrare i bambini e regalare qualche piccolo dono e delle caramelle. A rendere possibile questo momento è l’impegno degli adolescenti, dei loro educatori e dei volontari dell’oratorio di Lallio guidati dall’obiettivo comune di “far tornare tutti bambini” almeno per una notte.

 

“Anche se da bambina non l’avrei mai ammesso -racconta Giulia Piatti, educatrice dell’oratorio di Lallio- l’attesa è ciò che rende la veglia e la festa di Santa Lucia così speciale. Attendere permette di creare un’atmosfera di stupore e tenerezza che unisce grandi e piccoli. Ed è per questa atmosfera che noi giovani insieme agli adolescenti ci mettiamo in gioco. Insieme prepariamo il momento di preghiera e tutto l’allestimento tra fieno e decorazioni. Tutto è preparato con cura per far vivere al meglio la festa di Santa Lucia”.

 

Mentre i bambini arrivano nella chiesa parrocchiale di Lallio accompagnati dalle loro famiglie, l’attesa si arricchisce di domande, curiosità e stupore. I più piccoli si confrontano su ciò che hanno scritto e affidato alle loro letterine, come le hanno decorate e se hanno disegnato qualcosa. Invece, i più grandi si adoperano per curare l’attesa. “Speriamo di trasmettere tanta gioia come ha indicato dal nostro Vescovo -prosegue Giulia-. Lasciamoci affascinare dalla meraviglia che la notte di Santa Lucia porta con sé. L’obiettivo è far vivere un momento di spensieratezza e unione per tutta la comunità. Per quanto possa sembrare scontato, il nostro obiettivo è far tornare i grandi piccoli”.

 

Cosa insegna la storia di Santa Lucia?

Dalla gioia della veglia e l’incontro con Santa Lucia si passa a un dietro alle quinte di un momento preparato con cura. “La veglia è l’esperienza di una comunità che si ritrova per dare valore al racconto e alla storia di Santa Lucia -aggiunge Alice Pellizoli, educatrice dell’oratorio di Lallio-. È una comunità che insieme, ciascuno con i suoi vissuti e suoi significati, condivide questo momento. Ci si mette in gioco per educare i piccoli a un’attesa sensata, un’attesa di una santa che ha tanto da insegnarci”.

 

“Loro vivono già questo momento in famiglia e poterlo estendere al prossimo permette di creare appartenenza nella comunità. Siamo tutti radunati dal significato e dal valore della figura di Santa Lucia che va oltre l’attesa dei doni. La sua storia narra di un amore talmente forte da donare la vita. È questo che, attraverso un servizio che sa di cura, desideriamo trasmettere a piccoli e grandi per essere comunità sulle orme di Santa Lucia”.

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