Formarsi per stare accanto agli adolescenti

La comunità cristiana è chiamata a mettersi in gioco per le giovani generazioni: ripartono gli incontri formativi territoriali di "Seme divento"

Riparte l’anno pastorale e con esso anche i percorsi da intraprendere come comunità. Tra i principali protagonisti in questo momento ci sono anche gli adolescenti. Per questa fascia d’età sono sempre state fatte molte riflessioni ed è da questo investimento di pensiero che si desidera ripartire. L’ultimo grande sforzo è il progetto “Seme divento”. Nato più di un anno fa, è stato presentato dal Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile nel luglio del 2021 insieme all’Ufficio Catechistico e all’Ufficio per la pastorale della famiglia, sempre a livello nazionale. La proposta, nel suo anno zero, è stata caratterizzata da un cammino all’unisono di questi uffici e da un pellegrinaggio - #seguimi – che ha portato oltre 80mila adolescenti in Piazza San Pietro nel Lunedì dell’Angelo. Oltre che da una presentazione a livello diocesano.

Ora il progetto riparte. Dopo una prima fase di presentazione e in particolare di ascolto avvenuta la scorsa primavera, l’UPEE, l'Ufficio Catechistico, l'Ufficio Pastorale per la Famiglia e l'Ufficio Pastorale per la Vocazione rinnovano il lavoro congiunto a sostegno di tutti coloro che si prederanno cura degli adolescenti. Quest’anno, inoltre, la collaborazione si arricchisce ulteriormente con un investimento di nuove risorse: grazie alla presenza della Fondazione Angelo Custode, è stata costituita un’equipe di operatori al servizio degli educatori e non solo. 
Il nuovo anno riparte con la proposta di una serie di incontri itineranti a cui è invitata tutta la comunità cristiana. Dagli educatori degli adolescenti ai membri delle equipe educative, dei consigli pastorali parrocchiali e delle Terre Esistenziali delle CET fino ai sacerdoti: tutti sono chiamati a partecipare a un appuntamento territoriale per incontrarsi, confrontarsi e riflettere sulla figura dell’adolescente. Il desiderio è che sempre di più si cammini insieme, si condividano pensieri e progetti, sperimentando la bellezza di orizzonti condivisi e la forza delle narrazioni che possono nascere passo dopo passo e che trovano casa in quel “villaggio” chiamato “comunità”. In concreto, sarà un incontro nel quale voci esperte di adolescenza e competenti di pedagogia e pastorale si intrecceranno con quelle che nascono dal vissuto educativo degli adolescenti dei territori e dai giovani e adulti che si prendono cura di loro.
 
Gli appuntamenti formativi proposti sono cinque. Si parte venerdì 30 settembre presso l’oratorio di Brembate Sopra per poi proseguire con gli altri incontri fissati sabato 1° ottobre all’oratorio di Tagliuno, domenica 2 ottobre in città all’oratorio di Boccaleone, venerdì 7 ottobre all’oratorio di Osio Sotto e infine domenica 9 ottobre all’oratorio di Nembro. L’indicazione è quella di scegliere un appuntamento iscrivendosi attraverso il Google Form presente sul sito www.oratoribg.it almeno sette giorni prima della data scelta. Sempre sul sito di OratoriBG è presente una sezione dedicata al progetto “Seme divento” e agli incontri formativi territoriali. Sulla pagina è possibile trovare tutte le indicazioni relative agli appuntamenti, il modulo di iscrizione e quattro lettere di presentazione del progetto, una per ogni realtà comunitaria coinvolta (gli educatori degli adolescenti, i sacerdoti, le equipe educative e i membri delle Terre Esistenziali delle CET). 
 
“Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio” è il versetto del Vangelo che si pone come un invito a tutti gli interessanti. Perché quello che si farà insieme è un cammino fianco a fianco agli adolescenti. Si proverà a condividere una tappa dell’avventura educativa e pastorale che le comunità si apprestano a vivere, con il desiderio che possa essere l’occasione di un pit-stop rigenerante e formativo, ricco di parole di esperti che si intrecceranno con quelle del vissuto di ciascuno, capace di aprire la strada ad ulteriori tappe insieme. Il fatto che l’invito sia rivolto non solo agli educatori degli adolescenti, ma a tutti coloro che se ne occupano è un segno di come la cura passi attraverso un’azione di comunità. Non si cammina da soli o a debita distanza, ma si prosegue insieme sullo stesso sentiero, si costruisce insieme lo stesso villaggio. Delle volte si ricostruisce da zero, in altre occasioni c’è solo bisogno di qualche ritocco di manutenzione: ciò che conta è sapere di non essere da soli davanti alle tante esigenze degli adolescenti. Dopo un’estate da protagonisti, continuare a lavorare con loro e continuare ad incontrarli è l’impegno che, come comunità cristiana, bisogna portare avanti. Con l’energia e l’entusiasmo degli educatori degli adolescenti e l’esperienza dei sacerdoti e di tutti gli adulti della comunità per continuare a volgere lo sguardo al futuro con e per i più giovani. 
 
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